La Convenzione europea dei diritti dell'uomo e la Corte europea dei diritti dell'uomo sono di fondamentale importanza per lo Stato di diritto. Tuttavia, la sentenza sul caso “Anziani per il clima” ha dimostrato chiaramente che la CEDU si discosta da alcuni dei suoi principi. In particolare, ciò si riflette nel fatto che la CEDU sta nel frattempo inventando, contro la volontà degli Stati membri, nuovi diritti umani e azioni collettive, che non sono previsti dalla Convenzione. Inoltre, agendo in questo modo, la Corte ignora il principio secondo cui deve rispettare il legittimo margine di apprezzamento degli Stati membri. Così facendo, la CEDU si sta quindi spingendo oltre le proprie competenze.
Bisogna agire per arginare la giurisprudenza invasiva
Il PLR mette in guardia dalle conseguenze dell'ampia e invasiva giurisprudenza della CEDU. Per questo motivo, invita il Consiglio federale a prendere provvedimenti, in collaborazione con gli altri Stati membri, per ricordare alla Corte la sua missione principale: la protezione degli individui contro l'ingerenza dello Stato. È essenziale che il Consiglio federale negozi un protocollo con gli altri Stati membri che stabilisca chiare garanzie per la CEDU. Altrimenti, la Corte rischia di perdere il suo bene più prezioso: la credibilità e l'accettazione. Il Consigliere agli Stati Andrea Caroni ha presentato una mozione in tal senso il 27 maggio scorso.
L'obiettivo è anche quello di garantire che i futuri candidati al seggio svizzero presso la CEDU siano nominati dall'Assemblea federale. Ciò conferirebbe ai membri svizzeri della CEDU una maggiore legittimità, così come i giudici del Tribunale federale sono eletti dall'Assemblea federale. Il Consigliere agli Stati Andrea Caroni ha presentato un'iniziativa parlamentare in tal senso.
Non ignorare, ma ristabilire i fatti
Il PLR ha anche sostenuto la presa di posizione di entrambe le Camere. La presa di posizione non chiede in alcun modo di ignorare la sentenza, come spesso viene erroneamente riportato. Chiede semplicemente al Consiglio federale di segnalare a Strasburgo, nell'ambito del consueto processo esecutivo, che la Svizzera non ha bisogno di fare altro per conformarsi alla sentenza, in quanto è già stata eseguita. Ciò è dovuto in particolare al fatto che la Svizzera ha adottato una nuova legge sul CO2 nel marzo 2024 e l'atto unico di modifica sull'approvvigionamento elettrico rispettoso del clima nel corso del mese di giugno, quindi in un periodo successivo alla chiusura del caso CEDU (febbraio 2024).
Il PLR continuerà a sostenere una politica climatica innovativa, per raggiungere l’obiettivo “zero netto” entro il 2050.
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