L’attuale legge sulla previdenza professionale (LPP) non risponde ormai più alla realtà demografica e alle esigenze del mondo del lavoro di oggi. Il PLR approva quindi la decisione del Consiglio nazionale di eliminare alcune delle divergenze che ne bloccavano la riforma. Dopo il dibattito odierno, restano ancora due discordanze importanti rispetto a quanto deciso dal Consiglio degli Stati: la deduzione di coordinamento e la soglia di entrata. Di positivo c’è invece il fatto che le due Camere si sono accordate su misure di compensazione appropriate ed eque per le generazioni di transizione. Tutto ciò con l’obiettivo di attenuare gli effetti dell’abbassamento del tasso minimo di conversione, che passa dal 6,8 al 6%. Questo aggiustamento risulta urgente per ridurre una ridistribuzione di diversi miliardi di franchi all’anno, che risulta estranea alla logica del sistema del secondo pilastro, viene effettuata a scapito della popolazione attiva e grava in particolare sulle giovani gnerazioni. Infine, le due Camere hanno trovato un punto d’intesa anche sull’età d’inizio delle capitalizzazioni a 25 anni.
Il PLR si batte per le assicurazioni sociali
Il PLR, fin dall’avvio dei lavori per questa riforma, si è spesso battuto su questo tema, in particolare depositando diverse proposte all’attenzione delle Commissioni della sicurezza sociale e della sanità pubblica di entrambe le Camere. Ci siamo sempre allineati ai principi alla base di questa riforma: abbassamento del tasso di conversione minimo, mantenimento del livello delle rendite, migliori condizioni assicurative per i lavoratori a tempo parziale e per i lavoratori a tempo pieno a basso reddito, e miglioramento delle possibilità d’impiego per i collaboratori più anziani grazie all’adeguamento dei bonus vecchiaia.
Come spiegato nella nostra presa di posizione su “Previdenza vecchiaia e salute”, il nostro obiettivo è che un numero massimo di persone attive inizi a capitalizzare il più presto possibile. Per questo motivo, abbiamo chiesto che i giovani attivi possano iniziare a risparmiare già a partire dai 20 anni. Per lo stesso motivo, il PLR si è battuto anche per la soppressione della deduzione di coordinamento e per un abbassamento significativo della soglia d’entrata.
Malgrado non tutte le nostre rivendicazioni siano state prese in considerazione, preferiamo questa soluzione di compromesso allo statu quo. Questa riforma della LPP introduce dei miglioramenti significativi per la previdenza vecchiaia.
La pericolosa politica ostruzionista dei sindacati
Il comportamento dei sindacati, che si oppongono di principio a tutto ciò che non corrisponde al 100% alle loro aspettative è al contempo deplorevole e rivelatore. Infatti, hanno da tempo annunciato il lancio di un referendum. I sindacati – e purtroppo con loro anche i partiti di sinistra – si dimostrano completamente accecati dalla loro ideologia, mettendo così in pericolo la coesione intergenerazionale. Piuttosto che per compensazioni a pioggia, il PLR si impegna per un sistema di compensazioni mirato per le generazioni di transizione toccate dalla riforma. Non vogliamo lo statu quo, ma vogliamo che le persone che lavorano a tempo parziale (in maggioranza si tratta ancora di donne) e i bassi salari possano finalmente costruirsi una pensione degna di questo nome. La differenza tra il populismo della sinistra e una politica pragmatica e sostenibile promossa dal PLR è oggi chiaramente visibile. Noi costruiamo assicurazioni sociali forti – noi costruiamo una Svizzera forte.
PLR.I Liberali Radicali – Avanti insieme