Il diritto pianificato è un killer per l’economia

La legge federale sulla verifica degli investimenti esteri indebolirebbe fortemente la piazza economica svizzera e scoraggerebbe gli investitori.

La Commissione economia e tributi del Consiglio nazionale (CET-N) ha esaminato ieri l’introduzione di una legge federale sulla verifica degli investimenti esteri, che è sostenuta da una maggioranza della Commissione. I commissari liberali radicali si sono per contro opposti con forza a questa legge. Le misure proposte non solo sono da considerare superflue, ma rappresentano anche una minaccia per la competitività e l'attrattiva internazionale della Svizzera. L'alleanza tra la destra isolazionista e i sostenitori di uno Stato onnipresente è pericolosa per il nostro Paese.

 

I commissari liberali radicali delegati nella CET-N si sono opposti fermamente ai controlli sugli investimenti statali, basati sulla mozione 18.3021 Rieder. Questi, infatti, mirano a controllare gli investimenti provenienti dall’estero nelle imprese svizzere per garantire l'ordine pubblico e la sicurezza. A seguito delle estensioni proposte dal Consiglio federale e dalla maggioranza della Comissione, le PMI saranno duramente colpite. La proposta del Consiglio federale era limitata agli investitori pubblici, mentre la CET-N si è spinta ben oltre, estendendo la misura anche alle PMI. Per il PLR, questo progetto di legge non è necessario, è contrario alla nostra collaudata politica economica estera e indebolisce la competitività e l'attrattiva del nostro Paese come piazza economica.

Un pericolo per la nostra economia

La Svizzera è dipendente dagli investimenti provenienti dall’estero, che permettono la creazione di molti posti di lavoro. La legge proposta considera tali investimenti pericolosi, invia quindi un segnale negativo agli investitori e potrebbe mettere a rischio anche i posti di lavoro esistenti. Inoltre, la procedura d’esame della legge creerà incertezza, inserendosi in una fase critica tra la conclusione e l'esecuzione dei contratti e spesso non potrà essere portata a termine entro tre mesi. Inoltre, la procedura prevista comporterà un onere inutile per le piccole imprese, in quanto le soglie fissate sono troppo basse. Inoltre, è contraddittorio che le persone provenienti da Paesi UE/AELS ne siano esentate, ma non le imprese.

"Estendendo in modo massiccio il campo di applicazione della legge alle PMI private, la Commissione si allontana dalla sua idea originaria, ossia la protezione della sicurezza pubblica svizzera, creando incertezza giuridica e impedendo futuri investimenti nel nostro Paese", commenta Marcel Dobler, Consigliere nazionale (SG)G)


Mantenere il sangue freddo e pensare alle nostre aziende

Contrariamente a quanto pensano alcuni partiti, l'economia non ha bisogno di ulteriori regole e proposte, come quella adottata oggi. Queste misure mettono inutilmente a rischio i posti di lavoro e potenzialmente portano a un aumento delle tasse per la popolazione e per le PMI. I grandi investimenti nelle aziende svizzere non devono essere ostacolati. La burocrazia e la politica non devono decidere chi può investire in Svizzera. Il successo del nostro Paese si basa su un'economia liberale. La decisione di oggi dimostra che il PLR è l'unico partito che ha a cuore i posti di lavoro e le buone condizioni quadro per le imprese. Il PLR continuerà a lavorare per raggiungere questo obiettivo.

Maggiori informazioni

Trovate qui la nostra risposta alla consultazione sulla legge sulla verifica degli investimenti esteri

Marcel Dobler
Olivier Feller
Arnaud Bonvin
Eveline Würgler