I Paesi europei stanno adottando un giro di vite nella politica di asilo: ieri la Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ha presentato i suoi piani contro l'immigrazione illegale e, questa settimana, il primo ministro polacco, Donald Tusk ha annunciato che chiuderà le frontiere della Polonia. La conseguenza di queste ultime decisioni è che la Svizzera deve seguire l’esempio. Non si può continuare ad agire come se nulla fosse, perché la Svizzera diventerebbe un’autentica calamita per l'immigrazione clandestina e aggraverebbe notevolmente i problemi già esistenti. Abbiamo bisogno di chiare misure, più severe, in linea con l’approcccio “severo, ma giusto” del PLR.
Il nuovo Segretario di Stato per la migrazione, Vincenzo Mascioli, ha un compito da assolvere. Durante il suo periodo di prova, cioè nei prossimi tre mesi, dovrà attuare le seguenti misure all'interno della Segreteria di Stato per la migrazione:
- I richiedenti asilo respinti devono lasciare la Svizzera;
- Implementare soluzioni con Paesi terzi (vedi il successo dell'Italia con l'Albania);
- Iniziare a ridurre il numero di immigrati clandestini
1. I richiedenti l’asilo respinti devono lasciare la Svizzera
La necessità di agire è evidente: proprio la scorsa settimana abbiamo appreso che la recente rissa a colpi di coltello in un quartiere di Berna è stata un atto di violenza tra bande rivali di narcotrafficanti. Ad essere coinvolti sono stati tre giovani (due algerini e uno libico), la cui domanda di asilo era stata respinta da tempo e che avrebbero quindi dovuto lasciare la Svizzera. Il nuovo capo del dipartimento dell'asilo del consigliere federale Beat Jans deve dare un giro di vite alla situazione per garantire la sicurezza interna della Svizzera. La Svizzera deve anche chiudere i rubinetti degli aiuti allo sviluppo verso i Paesi che non collaborano e non accolgono i loro cittadini respinti.
2. Individuare delle soluzioni con i Paesi terzi
Se i richiedenti l’asilo non possono essere rimpatriati nel loro Paese d'origine, è necessario trovare soluzioni con i Paesi terzi.L'Italia ha recentemente aperto un centro per richiedenti l’asilo in Albania, dimostrando che la cooperazione con altri Paesi può funzionare perfettamente. e affermazioni del Consigliere federale Beat Jans, secondo cui tali soluzioni non sarebbero praticabili, sono quindi smentite dai fatti. Il PLR presenterà nuovamente questa richiesta al Parlamento. È inaccettabile che i richiedenti asilo respinti che non hanno bisogno della protezione della Svizzera occupino gli alloggi dei rifugiati che hanno invece diritto alla protezione ai sensi della Convenzione di Ginevra del 1951 sullo statuto dei rifugiati.
3. Diminuire sensibilmente il numero di immigrati illegali
Per valutare le prestazioni del nuovo capo dell'asilo, Vincenzo Mascoli, un dato sarà, di fatto, decisivo. Riuscirà a ridurre in modo significativo il numero di immigrati illegali? Questo sarà il metro con cui il popolo svizzero e il PLR giudicheranno il signor Mascioli. Respingere le persone che arrivano in Svizzera senza diritto d'asilo è difficile, ne siamo consapevoli. Ma uno Stato che non riesce a garantire le proprie frontiere, a far rispettare le proprie leggi e a tutelare i propri sistemi sociali, perde la fiducia dei propri cittadini. Solo un'azione sistematica contro l'immigrazione illegale garantirà che la tradizione umanitaria della Svizzera possa essere mantenuta e che si possa finalmente aiutare chi ha davvero bisogno di asilo e protezione.
Il PLR sta agendo concretamente e sabato all’Assemblea dei delegati presenterà un documento di posizione con soluzioni chiare per arginare l'immigrazione illegale. Invitiamo Mascioli a leggere attentamente questo documento e gli auguriamo di avere la forza e il coraggio di perseguire una politica d'asilo severa, ma giusta.
PLR.I Liberali Radicali – Noi costruiamo una Svizzera forte!