AVS 21: un doppio SI ad una riforma strutturale fondamentale
Finalmente! Dopo oltre 25 anni di tentativi bloccati, la nostra previdenza vecchiaia può finalmente essere stabilizzata, modernizzata e resa più flessibile per rispondere in modo più adeguato all’evoluzione della società e del mondo del lavoro. Le cittadine e i cittadini svizzeri hanno approvato il pacchetto di riforme con il 55% di voti favorevoli alla modifica della legge sull’AVS e il 50,5% di voti in favore del moderato aumento dell’IVA. Una volta di più, la sinistra ha preferito un’opposizione ideologica al sostegno ad un compromesso politico e di società che mira a stabilizzare e assicurare la nostra AVS per le generazioni future. Fortunatamente, il popolo non si è lasciato ingannare dalle menzogne utilizzate durante la campagna e ha sostenuto la più importante riforma di questa legislatura. Il populismo di bassa lega, insomma, non ha dato frutti. La visione liberale radicale della previdenza vecchiaia viene quindi confermata anche in votazione popolare, un fatto estremamente positivo anche per i prossimi anni. Il PLR continuerà ad impegnarsi per una politica della previdenza vecchiaia al passo con i tempi e a favore di tutte le generazioni.
La Svizzera perde un’occasione per rafforzare la sua piazza economica e finanziaria
È con rammarico che il PLR prende atto del rifiuto popolare incassato dalla riforma dell’imposta preventiva (52,1% di no). Si trattava di un progetto complesso ed è quindi necessario constatare che gli argomenti dei favorevoli non sono riusciti a convincere una maggioranza della popolazione. La riforma avrebbe tuttavia rafforzato la nostra competitività, consentendo il ritorno in Svizzera di molte attività. Malgrado questo fallimento, il PLR continuerà ad impegnarsi per una piazza economica e finanziaria forte, in particolar modo nel contesto delle riforme in corso, come quella sull’imposizione minima promossa dall’OCSE.
La popolazione dà fiducia ai nostri agricoltori e allevatori
Il chiaro no popolare all’iniziativa sull’allevamento intensivo (62,8% di no) è una buona notizia: mostra che gli elettori danno fiducia agli agricoltori e allevatori del nostro paese e privilegiano un consumo di prodotti svizzeri e di prossimità, piuttosto che mettere in pericolo la nostra produzione nazionale. In questo senso, la Svizzera dispone già della legislazione più restrittiva in materia di protezione degli animali da reddito e il rispetto delle norme in vigore è costantemente controllato.