Ormai da molte settimane, il PLR insiste - attraverso il suo piano d’azione - sull’importanza della campagna di vaccinazione quale strumento d’uscita dalla crisi con l’obiettivo di immunizzare nel minor tempo possibile la popolazione. Come tutta risposta, malgrado un bilancio della situazione tutt’altro che entusiasmante, il DFI e l’UFSP non hanno cessato di ripetere il mantra del “siamo ben posizionati” e che, tutto sommato, “va tutto bene”. L’articolo del Tagesanzeiger getta invece nuova luce sulle gravi lacune in seno all’UFSP, in particolare proprio per quanto concerne il tema fondamentale dei vaccini. La messa in opera di una catena di produzione nazionale ci avebbe permesso di produrre i vaccini direttamente in casa e metterli così rapidamente a disposizione della popolazione. La decisione della Confederazione è incomprensibile e scandalosa. Attraverso il diritto d’urgenza o senza base legale, il Consiglio federale ha potuto chiudere interi rami dell'industria mentre attivare una linea di produzione non dovrebbe essere possibile? È francamente incomprensibile.
Il PLR esige delle spiegazioni, ma propone anche soluzioni:
- Il PLR si aspetta, dopo le rivelazioni di oggi, spiegazioni chiare da parte del titolare del Dipartimento in questione già nel corso della conferenza stampa di domani. Se le risposte non dovessero essere esaustive e soddisfacenti, il PLR non esiterà a far capo ai mezzi di controllo a livello parlamentare attraverso la CDG o la DELCDG per fare piena luce su questo caso, per il quale non è da escludere neppure il ricorso ad una CPI.
- L’articolo rivela anche che secondo l’UFSP sarebbe necessaria una modifica legislativa per produrre i vaccini in Svizzera. Considerando il dibattito in corso sulla legge Covid-19, il PLR chiarirà se una tale base legale possa già essere creata nell’ambito dei lavori della sessione attualmente in corso. La disponibilità di vaccino anti Covid-19 sarà infatti verosimilmente necessaria anche dopo la conclusione della prima fase di vaccinazione.