Finora, la Svizzera ha assorbito relativamente bene le conseguenze della crisi legata al Covid-19. Ciò è stato possibile, tra le altre cose, grazie all’introduzione del lavoro ridotto e agli aiuti pubblici che hanno contribuito in maniera significativa ad evitare il peggio, come ad esempio licenziamenti di massa e su larga scala. Oggi, la commissione delle finanze del Consiglio degli Stati (CdF) è chiamata ad analizzare le conseguenze di questa crisi attraverso il preventivo 2022. La prossima settimana, questo stesso compito spetterà alla CdF del Nazionale.
Un deficit di finanziamento problematico
Il preventivo 2022 della Confederazione, pubblicato lo scorso mese di agosto, lasciava intravvedere una ripresa economica. In effetti, il preventivo ordinario avrebbe dovuto presentarsi quasi in pareggio e soltanto 925 milioni di franchi erano stati inseriti quali spese straordinarie per far fronte alla pandemia. Nella versione definitiva del preventivo, presentata a fine settembre, il Consiglio federale ha però annunciato una previsione di pese supplementari per 1,6 miliardi di franchi per il prossimo anno. I 650 milioni di eccedenza inizialmente annunciati si sono trasformati in un deficit di 950 milioni di franchi. Un importo supplementare di 1,5 miliardi di franchi – in fin dei conti – è stato preventivato unicamente per coprire le spese per test Covid-19 per lo svago. Questo importo è colossale e avrebbe potuto essere risparmiato se l’Ufficio federale della sanità pubblica avesse promosso più tempestivamente la sua campagna d’informazione in favore della vaccinazione. Il PLR è anche preoccupato dall’aumento delle spese della Confederazione nel settore delle tecnologie informatiche e della comunicazione (TIC), che rappresentano a preventivo l’8% dei costi. Mentre sarebbe naturale attendersi una diminuzione dei costi amministrativi grazie alla digitalizzazione, questi continuano invece ad aumentare, così come i posti di lavoro ad essi collegati. Dal punto di vista del PLR, in questo caso si tratta di un “no-go”.
Nessun indebolimento per il freno all’indebitamento
Malgrado il deficit di bilancio, sarebbe strategicamente sbagliato abbandonare le basi della politica finanziaria attuale, che piazzano la Svizzera in una posizione invidiabile nel confronto internazionale. Il PLR continuerà a difendere il meccanismo del freno all’indebitamento. Questo strumento ha dimostrato la sua efficacia e ci assicura maggiore margine di manovra in tempi di crisi. La sinistra cercherà ancora una volta di indebolire il freno all’indebitamento, ma noi lo difenderemo fermamente e respingeremo ogni richiesta in questo senso. Allo stesso modo, per quanto riguarda le discussioni sulla riduzione del debito, ci batteremo affinché le generazioni future non si trovino di fronte ad una montagna di debiti o ad un maggiore carico fiscale. Le finanze stabili rappresentano una condizione irrinunciabile affinché la Svizzera rimanga una piazza economica attrattiva e offra impieghi sicuri. Insieme, ci battiamo per uno Stato snello, che sia il più efficiente possibile e che soddisfi gli interessi della popolazione a lungo termine.
PLR.I Liberali Radicali. Avanti insieme.