Il principio dell’eliminazione della concorrenza fiscale internazionale è da respingere, anche perché il piano dell'OCSE la sostituisce sistematicamente con una concorrenza poco trasparente in materia di sussidi. Tuttavia, la Svizzera è chiamata ad applicare le direttive dell’OCSE, perché se si rifiutasse di integrarle nel proprio diritto nazionale, esporrebbe la piazza economica elvetica a pesanti conseguenze. Come già scritto nella nostra risposta alla consultazione, sarebbe saggio se la Svizzera utilizzasse i proventi supplementari attesi dall’applicazione di questa imposta per misure utili al mantenimento dell’attrattività della nostra piazza economica, piuttosto che vedere questo substrato fiscale fuggire verso l’estero.
Il Consiglio federale vuole applicare l’imposta minima prevista dall’OCSE attraverso un’imposta complementare, i cui proventi sarebbero suddivisi tra Confederazione (25%), Cantoni e Comuni (75%). Questo approccio è condivisibile, anche se per il PLR la quota di proventi destinata alla Confederazione dovrebbe essere limitata il più possibile. L’importante è che, malgrado le tempistiche strette in Parlamento, un’applicazione il più semplice possibile possa essere adottata nell’interesse della Svizzera.
Garantire l’attrattività della piazza economica svizzera
Per quanto riguarda le misure fiancheggiatrici, il PLR si impegnerà per l’introduzione di misure di compensazione in favore delle aziende, e, di conseguenza, in difesa dell’impiego e della prosperità del nostro paese. I vantaggi attuali della nostra piazza economica devono essere preservati e sviluppati, eliminando allo stesso tempo gli svantaggi competitivi dannosi per la nostra competitività economica, come le procedure amministrative ingombranti e complicate. In questo contesto, è analogamente importante accettare, il 25 settembre prossimo, la riforma dell’imposta preventiva, con lo scopo di rafforzare la Svizzera come piazza economica e finanziaria.
PLR.I Liberali Radicali. Avanti insieme.