Il PLR continua a battersi in favore di una neutralità armata

Una maggioranza della Commissione della politica di sicurezza del Nazionale adotta un compromesso – Il PLR chiede miglioramenti

La Commissione per la politica di sicurezza del Consiglio nazionale (CPS-N) ha respinto oggi un’efficace iniziativa della rispettiva Commissione degli Stati (CPS-S) e ha deciso di proporre un'alternativa. Per il PLR si tratta di un passo nella giusta direzione, anche se sono ancora necessari degli aggiustamenti. È preoccupante che diversi ambienti accettino un indebolimento della neutralità armata e della credibilità della Svizzera.

Con il no odierno all'iniziativa parlamentare della CPS-S, la Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale ha respinto una modifica ragionevole della legge sul materiale bellico. Il PLR considera tuttavia positiva la decisione di proporre un compromesso e il fatto che la CPS-N abbia optato per un'iniziativa parlamentare modificata. 

L'iniziativa della Commissione chiede che la dichiarazione di non riesportazione per le esportazioni di armi verso democrazie con procedure di controllo delle esportazioni comparabili  a quelle svizzere possa essere limitata a cinque anni. Dopo questo periodo, tuttavia, molte restrizioni continuerebbero ad essere applicate. Ad esempio, il trasferimento sarebbe vietato se il Paese destinatario viola i diritti umani o se c'è il rischio di utilizzo del materiale contro la popolazione civile. Se il Paese oggetto di riesportazioni è in guerra, la riesportazione è consentita solo se il Paese viene attaccato in violazione del diritto internazionale, secondo la valutazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Se il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non riesce a prendere una decisione a causa di un veto, è necessaria una maggioranza di due terzi dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per stabilire una violazione del divieto dell'uso della forza ai sensi del diritto internazionale.

Le dichiarazioni di non riesportazione che hanno più di cinque anni e che soddisfano queste condizioni possono essere revocate dal Consiglio federale su richiesta di un governo straniero.

Segnali di un’alleanza contro natura

È tuttavia allarmante che un'alleanza contro natura stia cercando di indebolire in modo improvvido la neutralità armata sancita dalla Costituzione. L'esercito svizzero dipende da un'industria nazionale degli armamenti funzionante. Se i partiti, da sinistra a destra, si rifiutano di affrontare il problema, il segnale è preoccupante.

L'attuale regolamento della legge sul materiale bellico impedisce ai Paesi europei di fornire assistenza militare all'Ucraina. Ciò va contro il principio di neutralità, poiché la Russia ne trae indirettamente vantaggio. D'altra parte, limitare la dichiarazione di non riesportazione non violerebbe la legge sulla neutralità.

Per il PLR è fondamentale intervenire sulla legge sul materiale bellico, in particolare per quanto riguarda la dichiarazione di non riesportazione. Nelle prossime decisioni parlamentari continueremo quindi ad impegnarci per migliorare l'attuale proposta di compromesso, in modo da non indebolire ulteriormente né la neutralità né l'industria bellica svizzera.

 

PLR.I Liberali Radicali – Avanti insieme

Thierry Burkart
Arnaud Bonvin