I becchini della neutralità falliscono di fronte al Consiglio federale

Il Consiglio federale respinge l’iniziativa pro-Putin dell’UDC senza controprogetto. L’iniziativa “sulla neutralità”, dal nome fuorviante, rinchiuderebbe la Svizzera in un rigido corsetto e limiterebbe in modo significativo la sua capacità d’azione. Il nostro Paese non sarebbe più in grado di agire in modo flessibile e nell’interesse della propria sicurezza, proprio ora che la minaccia di Russia, Iran e Cina è in aumento.

La neutralità armata della Svizzera ha successo perché può sempre essere reinterpretata per proteggere il nostro Paese. Lo pensa il PLR e ora lo pensa anche il Consiglio federale. Nel suo messaggio pubblicato quest’oggi, il Consiglio federale chiarisce che l’accogliemento dell’iniziativa comporterebbe un netto cambio di rotta, con conseguenze negative per la sicurezza, l’economia e la politica estera. La Svizzera non sarebbe più in grado di agire. 

No ad un corsetto sulla neutralità

La neutralità ha protetto la Svizzera dalla guerra e dalla povertà per oltre 200 anni. Non è mai stato un principio rigido e immutabile, la sua forza è sempre stata la flessibilità, che le permette di posizionarsi costantemente in base alla situazione. L’interpretazione rigida degli iniziativisti contraddice la realtà storica e limiterebbe enormemente la capacità d’azione della Svizzera.

No al disarmo della Svizzera

Gli iniziativisti stanno minando la nostra neutralità armata, che si basa su un’industria degli armamenti efficiente, in grado di produrre sia per la Svizzera che per i paesi amici. L’iniziativa mette a rischio questa industria strategicamente importante e quindi la capacità di difesa della Svizzera. Per questo motivo i responsabili della politica di sicurezza e della politica estera, così come l’esercito, respingono sostanzialmente l’iniziativa dell’UDC. Il PS, i Verdi e gli ultimi superstiti della vecchia sinistra del GSsE (Gruppo per una Svizzera senza Esercito) dovrebbero applaudire.

Il PLR protegge la Svizzera, non i tiranni stranieri

Le vere intenzioni dei promotori dell’iniziativa sono evidenti: per loro non si tratta di neutralità o di interessi della Svizzera, ma di corteggiare gli autocrati e i dittatori. L’iniziativa chiede che la Svizzera non possa più rispondere alle violazioni del diritto internazionale attraverso le sanzioni. È impensabile che gli iniziativisti, che si vantano della libertà e dell’indipendenza, antepongano gli interessi di tiranni stranieri alla sicurezza della Svizzera.
Il PLR continuerà ad impegnarsi con determinazione per una neutralità flessibile, collaudata e per un’industria degli armamenti forte e funzionale, per proteggere la Svizzera, la sua sicurezza e i suoi valori di libertà.

PLR – Costruiamo una Svizzera più sicura!

Thierry Burkart
Andrea Caroni
Arnaud Bonvin