Con la sua posizione nel cuore del continente europeo, la Svizzera condivide con l’Europa storia, cultura e valori comuni. Per questo motivo, il PLR auspica anche per il futuro una collaborazione regolamentata con l’UE e un accesso senza discriminazioni al mercato interno. Il modello di successo degli accordi bilaterali con l’UE deve avere un futuro, perché i bilaterali non solo facilitano gli scambi commerciali quotidiani con i nostri principali partner, ma rappresentano al contempo un elemento importante per l’attrattività della nostra piazza economica.
La politica europea del PLR si basa su tre obiettivi principali:
- preservare l’autonomia politica della Svizzera (no all’adesione all’UE o allo SEE).
- cooperare con l’UE in caso di interessi comuni, in particolare nei campi della ricerca, della formazione, della sicurezza, della migrazione, dell’elettricità, ecc.
- garantire a lungo termine lo sviluppo della via bilaterale con l’obiettivo di assicurare un accesso non discriminatorio e senza ostacoli al mercato interno dell’UE (procedure di equivalenza equilibrate incluse).
Estensione del pacchetto di negoziati (bilaterali III)
Dal punto di vista del PLR, si tratta ora di preparare un nuovo pacchetto di negoziati (bilaterali III) arricchito da accordi materiali sull’accesso al mercato. Aumentando la “massa” dei negoziati, entrambe le parti si assicurano un margine di manovra più ampio. I negoziati sui diversi dossier vanno organizzati in modo coordinato, per far sì che gli interessi reciproci risultino equilibrati. L'estensione del pacchetto di negoziati dovrebbe garantire un'ampia accettazione.
Soluzioni puntuali per alcuni settori specifici
Visto che l’approccio orizzontale al tema dei rapporti con l’UE attraverso un accordo quadro non ha permesso di trovare una soluzione, il PLR propone un approccio settoriale. Concretamente, ciò significa applicare soluzioni puntuali ad alcuni settori specifici. Il modello di base è strutturato sempre allo stesso modo: include la questione della ripresa dinamica del diritto e al contempo la risoluzione delle controversie, sempre tenendo in considerazione i diritti derivanti dalla democrazia diretta. Questo approccio settoriale permette di prevedere regole specifiche da applicare in modo puntuale a settori particolari – in funzione degli interessi in gioco – attraverso clausole di salvaguardia o possibilità di opting-out. Infatti, gli interessi in gioco con la libera circolazione delle persone non sono gli stessi rispetto a quando si discute di accordi sulla sanità.
Ripresa dinamica, ma non automatica, del diritto
Con l’obiettivo di costruire una certezza del diritto, il PLR si esprime a favore di una ripresa dinamica del diritto, preservando in ogni caso i processi legati alla democrazia diretta elvetica. Quale contropartita a questa sicurezza giuridica accresciuta nei confronti dell’UE, la Svizzera deve ottenere un diritto di partecipazione, che gli permetta di contribuire all’elaborazione di nuove direttive.
Risoluzione delle controversie in due tappe
In caso di controversia tra la Svizzera e l’UE sull’applicazione di un accordo specifico, va previsto un meccanismo di risoluzione delle controversie a cui entrambi gli attori devono essere sottoposti esattamente allo stesso modo. Il PLR propone quindi una procedura in due tappe. In una prima fase, il comitato misto competente discute della controversia. Se non viene trovato un accordo, va prevista la costituzione di un tribunale arbitrale paritario, chiamato ad esaminare l’adeguatezza delle misure di compensazione.
Contributi della Svizzera
In virtù di obblighi contrattuali esistenti, la Svizzera versa già oggi diversi contributi all’UE (ad esempio per Frontex o con il contributo di coesione). Nel quadro di un pacchetto globale di negoziati, il PLR è di principio pronto a continuare a versare contributi all’UE e ai suoi Paesi membri, in particolare se ciò contribuisce a proteggere gli interessi vitali della Svizzera attraverso il principio dell’opting-out o con le clausole di salvaguardia. Se l’UE non applicassse integralmente gli accordi di accesso al mercato, ne risulterebbe, oltre alle misure di compensazione reciproca, una riduzione del contributo corrispondente.
Il PLR è convinto che il documento di posizione sull’Europa rappresenta un contributo costruttivo a questo dossier vitale per il futuro della Svizzera. Il documento è stato approvato all’unanimità dal Gruppo parlamentare liberale radicale alle Camere federali, dal comitato direttivo del partito e dalla CPC. La decisione finale sarà poi presa dai delegati del PLR Svizzero nel corso dell’Assemblea dei delegati del prossimo 25 giugno ad Andermatt.
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