Il Consiglio nazionale ha iniziato oggi i dibattimenti sul preventivo 2023 e sul piano integrato dei compiti e delle finanze per il periodo 2024-2026. Il progetto sarà votato da entrambe le Camere nel corso della sessione invernale. Il preventivo 2023 è ancora segnato dagli effetti straordinari legati alla pandemia di Covid-19 e alle ricadute della guerra in Ucraina. Con un deficit previsto di circa 900 milioni di franchi, le esigenze imposte dal freno all’indebitamento risultano ancora rispettate, anche se a malapena. Il Gruppo parlamentare liberale radicale, non nascondendo la propria preoccupazione, sostiene quindi il preventivo, così come il piano integrato dei compiti e delle finanze.
Le prospettive in materia di politica economica sono tuttavia opache. Le cifre rosse del preventivo della Confederazione si stagliano all’orizzonte come un iceberg di cui non vediamo però che la punta. Ad essere nascosta è una situazione finanziaria allarmante. Spese supplementari generalizzate, abbinate alla minaccia di una diminuzione dei gettiti, metteranno le finanze federali sotto forte pressione nel corso dei prossimi anni.
Nessun allentamento al freno all’indebitamento
Una politica economica sostenibile non rappresenta un “nice to have”, ma è un obbligo costituzionale. Grazie al freno all’indebitamento, la Svizzera dispone di uno strumento efficace, che costringe la politica alla disciplina per quanto riguarda le spese. Per il PLR, è fuori questione indebolire questo strumento.
Siamo coscienti delle sfide legate alla politica economica. È chiaro che nel corso dei prossimi anni, andranno fissate delle priorità riguardanti le spese.
Finanze federali stabili rappresentano un fattore essenziale per la popolazione e la piazza economica e costituiscono un elemento centrale affinché lo Stato sia in grado di agire in caso di crisi. È quindi assolutamente necessario evitare il rischio di collisione con l’iceberg della politica economica.
PLR.I Liberali Radicali. Avanti insieme.