Contrariamente alla proposta equilibrata del Consiglio federale, l’alleanza tra sinistra e Centro ha approfittato della fase di esame della legge sugli embarghi per seppellire – attraverso una proposta del PS – uno dei pilastri storici della politica estera elvetica. Infatti, invece di riprendere le sanzioni dei nostri principali partner commerciali e dell’ONU, la Svizzera potrebbe ora agire in modo unilaterale. La Svizzera avrebbe quindi il potere di emettere autonomamente delle sanzioni settoriali (sanzioni contro persone e aziende).
No ad azioni unilaterali
L’articolo di legge sostenuto dalla sinistra e dall’Alleanza del Centro promuove azioni unilaterali a cui il PLR si oppone con decisione. È chiaro a tutti che una politica di sanzioni efficace può essere condotta unicamente in collaborazione con altri paese. Nella sua condizione di paese piccolo ed interconnesso, la Svizzera deve puntare su soluzioni multilaterali largamente condivise. Con questa modifica della legge sugli embarghi, la sinistra e il Centro perseguono una politica puramente declamatoria che indebolisce la nostra posizione di Stato neutrale e mediatore. Per il PLR, sarebbe certamente stato più saggio attendere il rapporto sulla neutralità annunciato dal Consiglio federale e di promuovere in seguito la discussione su un’eventuale modifica della legge sugli embarghi.
Evitato un attacco alla nostra economia
La sinistra ha anche cercato – fortunatamente senza successo – di far sopprimere l’articolo che prevede una garanzia da parte della Confederazione a tutela delle aziende svizzere dagli svantaggi nel confronto internazionale in caso di applicazione delle misure previste dalla legge. Per il PLR, è importante che il Consiglio federale sostenga le aziende svizzere e che esse non diventino vittime collaterali. La palla passa ora nel campo del Consiglio degli Stati per correggere la decisione del Consiglio nazionale.
PLR.I Liberali Radicali. Avanti insieme.